Si rivolgeva allo studio legale Redivo una giovane famiglia del Frusinate, oppressa dai debiti e che non riusciva più a sostenere le eccessive spese mensili cui era esposta tra mutui e finanziarie varie.
La malattia della piccola figlia infatti aveva assorbito le risorse economiche e finanziarie della giovane coppia la quale, per fornire l’adeguata assistenza alla bambina, non aveva neppure la possibilità di lavorare maggiormente per reperire ulteriori risorse da destinare ai creditori, così trovandosi in grave difficoltà e con il rischio che la Banca mettesse all’asta l’immobile di residenza gravato da ipoteca.
Da una analisi della copiosa documentazione offerta, eseguita dall’avv. Bruno Redivo con l’ausilio della Dottoressa Serena Marchetti, lo studio ha quindi contestato la “colpa professionale” delle numerose Società finanziarie che, in violazione del principio di buona fede e correttezza professionale bancaria, hanno erogato numerosi prestiti per importi eccessivi e non proporzionati alle obiettive capacità reddituali della famiglia, tali dunque da non garantire un minimo sostentamento della stessa.
Questo, il punto di partenza dello studio che ha poi evidenziato alla Magistratura adita la mancanza di colpa nella giovane coppia e la non rimproverabilità della condotta tenuta nel tempo. Si osservava infatti che, da un lato, vi erano numerosi finanziamenti erogati in un momento in cui era ampiamente prevedibile la non solvibilità della giovane coppia. A ciò si aggiungeva un evento sopravvenuto e non prevedibile come la malattia della figlia ed il conseguente ridimensionamento familiare anche al livello economico, così da risultare perfettamente integrati i requisiti della Legge “salvasuicidi” e precisamente della Legge nr. 3/2012 e successive integrazioni. Infatti, la giovane famiglia si vedeva così impossibilitata a saldare integralmente i debiti assunti pur mantenendo un minimo sostentamento.
Quindi lo studio legale Redivo ha sottoposto la questione, con l’ausilio obbligatorio dell’Organismo di Composizione della Crisi di Cassino, evidenziando e documentando al Giudice la sussistenza di tutti i requisiti obiettivi e soggettivi cui la predetta normativa speciale subordina l’applicabilità della normativa.
Condividendo le criticità evidenziate dallo studio, il Magistrato presso il Tribunale civile di Cassino ha così omologato il “Piano del Consumatore” approvando una riduzione dei debiti chirografari, ovverosia quelli delle società finanziarie non garantite da ipoteca, da originari € 120.000,00 ad € 20.000,00 circa, disponendo così con uno stralcio di circa € 100.000,00 di debiti definitivamente annullati con provvedimento del mese di febbraio 2022.
Ulteriormente, si avallavano le modalità di pagamento del predetto debito residuo in nr. 50 ratei mensili privi di interessi, esattamente in linea con il piano di ammortamento originariamente sottoposto.
Una soddisfazione professionale di Studio con gratitudine della giovane famiglia che si vede ora rimodulato un piano di rientro significativamente ridotto, sostenibile e compatibile con le proprie attuali possibilità finanziarie.
Avv. Bruno Redivo